martedì 19 aprile 2011

Ristorante TiDirò (Roma)

Qualche domenica fa sono stata con due carissime amiche in un ristorantino vegetariano in centro, in zona Trastevere per l'esattezza, ai piedi del Gianicolo, che volevo sperimentare da tempo. Non sono un'amante dei pasti fuori casa, forse perché qui da noi ogni sera si sperimenta e si prepara qualcosa di buono, diciamo che è molto difficile stupirci. In più,  il mio compagno è chef vegan professionista, lavora per alcuni ristoranti della zona per serate a tema e tiene lezioni di cucina. No, non siamo proprio i clienti migliori di un ristorante, vegetariano che sia...!
Questa la premessa, proprio per spiegare che non sono/siamo clienti "normali" ma piuttosto spocchiosi, della serie Sì, vabbè, ma a far questo sono buoni tutti, etc.etc.

Quella sera dunque stavo raccontando, me ne andavo con le mie deliziose ospiti torinesi a zonzo per il centro storico e ho pensato di sperimentare insieme a loro - onnivore - questo localetto di cui avevo sentito parlare.
Il posto è molto accogliente, sembra di entrare in una casa privata con tanto di salottino e tavoli e sedie "familiari". Quel pomeriggio si era appena tenuta una lezione di cucina macrobiotica e il locale era invaso da un buon profumo di riso integrale....








Non so se ci fossero dei menu fissi o dei piatti alla carta, in ogni caso abbiamo lasciato fare alla simpatica ragazza americana che ci ha accolto. Magari sarebbe bene sapere prima quali sono le scelte e i prezzi, non è simpatico sedersi a tavola e non sapere se si andranno a spendere 20 o 40 euro a persona, cosa si mangerà, se è il caso di ordinare un menu già prefissato dal locale con i piatti del giorno o.... Sarebbe stato interessante anche sapere se il menu cambia ogni giorno o se è sempre lo stesso, o comunque quali sono le varianti. Ci è parso di capire che si trattasse fondamentalmente di cucina macrobiotica vegan (specifico, dal momento che la macrobiotica vegan non è: vi sono compresi alcuni animali, certi pesci, etc.) ma non era chiarissimo. 

Come primo piatto ci è stato proposto un tris di riso, quinoa e bulgur ognuno cucinato con verdure e spezie diverse. Molto gustoso e profumato a dire il vero, in particolare la quinoa con le arachidi, davvero buona. 


A seguire, abbiamo assaporato un piatto con quattro assaggi di zucchine alla menta, radicchio rosso saltato, cicoria e crema di fagioli azuki, se ricordo bene. Ottime anche le verdure, peccato le porzioni un po' scarsine. 

Infine il dolce. Due fette di morbidissime torte senza uova, latte, burro e zucchero (non ho ben capito se erano dolcificate col malto o cosa...), in versione bianca e al cioccolato. Davvero buone e leggere, ci stava bene anche la crema di soia al cioccolato e alla vaniglia (queste invece molto dolci). Peccato che si trattasse di budini confezionati della Provamel o marche similari. Davvero imperdonabile non servire una crema fatta in casa: cosa ci vuole a prepararla? I budini industriali alla soia li conosciamo tutti, difficile non riconoscerli, ma ce li mangiamo a casa nostra, sul divano, mentre guardiamo un filmetto in tv, in un ristorante ci aspettiamo qualcosa di diverso. 



Alla fine, con una birra a persona, abbiamo pagato circa 18 euro ciascuno, un prezzo ragionevole, soprattutto se paragonato ai prezzi delle pizzerie e dei locali della zona. Vale senz'altro più la pena di spenderli qui che altrove. Impagabile la quiete del locale, fatto straordinario nei ristoranti e nelle pizzerie romane, dove il chiasso è la prassi. Diciamo che è un po' un'oasi nel clamore cittadino.
Se avrete molta fame magari chiedete porzioni extra o verificate se ci sono altri piatti, se si è di buon appetito potrebbe apparire tutto un po' "delicatino". Ma, come ripeto, parlo da incontentabile...

Voi andateci e fatemi sapere come vi trovate. Per me è approvato.


4 commenti:

Antonella ha detto...

Attenta alla macrobiotica: usano il miele nei dolci come dolcificante. E ne esaltano le proprietà curative.

Ariel ha detto...

giusta precisazione!
lì non c'era, a giudicare dal sapore (lo sento subito il miele, il dolciastro che lascia...), ma chiediamo sempre se lo usano...

(le proprietà del miele lasciamole alle legittime proprietarie)

Mimì ha detto...

Ciao, sono capitata per caso nel tuo blog, anch'io sono di Roma e più che del locale, essendo vegana, sarei interessata a sapere dove lavora il tuo compagno chef vegan a Roma e dove tiene serate a tema?

Mimì

Ariel ha detto...

ciao Mimì, piacere!
il mio compagno è personal chef, ovvero viene chiamato per compleanni, comunioni, etc. per cucinare a domicilio, naturalmente esclusivamente vegan. Non ci crederai ma c'è richiesta!
poi qui in zona da noi (Ardea, Castelli, etc.) lo chiamano di tanto in tanto per serate o anche per tre giorni, nel caso di alcune convention, dove non è stato stabilito ma guarda caso era tutto...vegan! (non se ne è fatto un manifesto, la gente non se l'è chiesto più di tanto e ha spolverato i piatti a pranzo e cena)

il suo sito è
http://www.vegappetit.it/

il primo sabato di giugno ci sarà una serata qui ad Ardea in una villa con piscina, appena definiti i termini ne darò annuncio qui...se vieni ci conosciamo!